Cispadana,uno scempio

Pubblicato da Paolo Galletti il

 

arriva in Regione il progetto per la nuova arteria da 1,2 miliardi di euro:Servono ipotesi alternative

di Paolo Galletti ( da “Terra” del 26 gennaio 2011)

Il progetto della nuova Autostrada Cispadana vicina al Fiume Po è in procinto d’essere presentato alla Regione Emilia-Romagna. La proposta viene da diverse imprese associate tra cui sono presenti l’Autostrada del Brennero, Coopsette e Pizzarotti di Parma. Il primo lotto di circa 70 chilometri, tra l’Autostrada del Brennero (casello di Reggiolo-Rolo) e l’Autostrada Padova-Bologna (casello di Ferrara-Sud), dovrebbe essere completato entro cinque anni, con un project-financing di 1,2 miliardi di euro: un finanziamento a lungo termine che protegge gli interessi dei privati rispetto all’eventuale fallimento dell’iniziativa. Un altro lotto di 100 chilometri dovrebbe essere proposto successivamente per collegare Reggiolo con l’Autostrada Piacenza-Brescia (casello di Castelvetro).

I proponenti sperano di potenziare l’offerta stradale emiliana e d’aumentare l’accesso alle zone adriatiche del Delta Po. In realtà  l’Autostrada Cispadana è un progetto preoccupante per il suo elevato impatto ambientale. L’opera rischia di attirare troppe auto ed autocarri. Nella Pianura Padana l’inquinamento atmosferico è uno dei più elevati al mondo ed è causato soprattutto dai trasporti. La nuova autostrada frammenterà  per sempre paesaggi e i corridoi ecologici presso il Po, danneggerà  agro-ecosistemi di grande pregio. Le opere previste impermeabilizzeranno migliaia di ettari di suolo nelle provincie ferraresi, modenesi, reggiane, parmensi e piacentine. Si rischia di cementificare un territorio già  troppo invaso da insediamenti, infrastrutture, autostrade sia vecchie, come l’Autosole, l’Auto-Brennero, la A21, sia nuove, come la Cispadana, l’autostrada adriatica e l’autostrada Tirreno-Brennero.

Servirebbero politiche alternative per trasferire il traffico dalle strade verso le ferrovie ed il cabotaggio. Nella bassa pianura emiliana e ferrarese esistono molte possibilità  per potenziare i sistemi di mobilità  sostenibile, su ferro ed acqua principalmente, con snodi intermodali localizzati, limitando le emissioni stradali, risparmiando le risorse, tutelando sia gli habitat naturali sia la salute della gente. Sul progetto dell’Autostrada Cispadana bisognerà  confrontare più alternative, cercando quelle meno impattanti ed utili. Occasione di confronto è l’iter pubblico di Valutazione d´Impatto Ambientale (VIA) della nuova autostrada; cioè la procedura necessaria per prevedere gli effetti naturali, paesaggistici, sanitari, e necessaria per decidere qual’è l’alternativa migliore, compresa quella di non realizzare l’opera. Per legge è obbligatorio per la Regione e gli Enti locali promuovere questa partecipazione all’iter d’approvazione (www.ermesambiente.it). Terra vi terrà  informati perché nessuna VIA potrà  mai portarci verso quell’economia a basso contenuto di carbonio cui aspiriamo, se non verrà  favorita anche la partecipazione dei cittadini, proprio là  dove nasce l’esigenza di nuovi modelli di società  e di economia in armonia con la natura.


3 commenti

Lorenzo Paluan · 3 Giugno 2011 alle 10:15 pm

Scusate, ma i verdi non fanno parte della maggioranza che ci appioppa la cispadana?

paolo galletti · 7 Giugno 2011 alle 11:52 am

stare in una maggioranza non significa approvare tutto quello che decide ( a maggioranza).
Ad esempio in emilia romagna no al nucleare va bene, la cispadana no.
I parchi vanno bene,la cementificazione no.
Poi il nuovo soggetto ECOLOGISTI e civici che stiamo costruendo
per novembre verificherà  anche le maggioranze
Sarà  una bella discussione
Paolo Galletti

Donatella · 8 Giugno 2011 alle 10:41 pm

Sono sostenitrice dei verdi, con l’ideologia e con il voto.
Sono pure sostenitrice di Vasco Errani, per ideologia e con il voto. Tuttavia mi chiedo perché Errani non abbia difeso la politica ambientalista sulla Cispadana considerato che:
-viene realizzata proprio nei luoghi suoi di nascita e di esistenza;
-dice di essere a sostegno della mobilità  ferroviaria come
alternativa all’incremento sproporzionato del traffico su strada,
causa di aumento dell’inquinamento, in contraddizione con la
politica Europa 20 20 20 , siglata dalla regione Emilia Romagna
stessa;
-l’incremento dell’inquinamento soprattutto al suolo
dovuto ai gas di scarico dei veicoli su strada produrrebbe
un ulteriore avvelenamento alle coltivazioni agricole di pregio tipiche

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