‘Caro grillino, te lo do io l’atomo’

Pubblicato da segreteria il

Gabriella Meo, molto scalfarianamente, non ci sta a farsi dare dal Movimento di Beppe Grillo dello “sciacallo” convertito sulla strada del nucleare.

Il consigliere regionale dei Verdi, già  assessore in forza alla Provincia di Parma, è stata additata il 15 marzo scorso da Giovanni Favia (capogruppo dei grillini in Regione) come la propugnatrice di una “posizione ambigua” sul ritorno dell’atomo in Italia.

Nella nota diffusa, Favia ha parlato di “sciacallaggio”, accusando Sel-Verdi, Federazione della sinistra, Idv e Pd di voler “cavalcare l’onda emozionale anti-nuclearista”, quando, al contrario, il centrosinistra di governo ad ottobre portò avanti una risoluzione con la quale la maggioranza chiedeva di “sostenere con forza la ricerca scientifica nel campo del nucleare di quarta generazione”. Risoluzione corretta grazie ad un emendamento dei grillini, sostiene Favia.

Consigliere Meo, il Movimento di Grillo le spara addosso.

Credo che Favia debba imparare il rispetto per la storia delle persone. Si stupirà  di scoprire che in giro per il mondo c’è tanta gente che fa le sue battaglie pur non aderendo al Movimento 5 Stelle.

Dare a me della nuclearista pur di guadagnarsi un titolo su un giornale è patetico. La mia avventura è partita nel 1986, ero uno degli 11 firmatari che hanno depositato il referendum contro il nucleare, vinto l’anno successivo. Da allora non ho mai fatto un passo indietro sul nucleare.

Ok, il pedegree “no atomo” c’è.  Ma i grillini in Regione l’accusano lo stesso di aver firmato una risoluzione a favore della ricerca sul “nucleare di quarta generazione”.

E’ vero che nella versione iniziale proposta dal Pd c’era questa frase sul nucleare di quarta generazione ma Sel-Verdi, Federazione della sinistra e Idv chiesero e ottennero dal Pd che quel passaggio venisse cassato. Poi il compagno Favia fece il suo emendamento, salvo ignorare, oggi, che se la maggioranza del Consiglio l’ha votato è perché era stato condotto un lavoro di mediazione il cui merito va a tutti. Mi spiego: venne fatto passare l’emendamento dei grillini per riconoscere anche a loro un ruolo. Evidentemente, Favia preferisce raccontare la storia a pezzi.

Mi dispiace per lui ma il mio obiettivo è diverso dalla caccia alla medaglietta col titolo “io sono più anti-nuclearista di te”. Voglio rendere l’Emilia-Romagna indisponibile ad ospitare centrali atomiche ed il lavoro che svolgo è teso a tessere mediazioni in modo che queste cose passino.

Ritiene che, in vista della campagna referendaria, la polemica coi grillini incrini l’unità  del fronte contrario al nucleare?

Certamente. Questa polemica non fa un buon servizio alla causa e incrina anche i rapporti personali. Con questo modo di agire, il Movimento 5 Stelle tiene stretto il suo elettorato di riferimento, infischiandosene di avere solo una piccola percentuale di consensi rispetto ai numeri necessari per vincere il referendum del 12 e 13 giugno.

È il modo più vecchio del mondo di fare politica, quello che punta alla medaglietta ma perde di vista il raggiungimento del risultato, che è l’unica cosa che a me interessa. Qui sta la differenza tra il sostenere una cosa forzata ““ darmi dello sciacallo e della nuclearista ““ e, invece, fare in modo che più gente possibile, dal Movimento 5 Stelle al centrodestra, passando per Pd e sinistra e Lega, dica no all’atomo.

Come soppesa il fenomeno del Movimento di Grillo?

Nei temi che questo Movimento e lo stesso Beppe Grillo pongono, riconosco parte del lavoro fatto dagli ecologisti nel loro complesso, pur con una enorme differenza: noi Verdi puntiamo a dare vita ad un soggetto che governi i processi strategici nel Paese, che non faccia solo dichiarazioni.

Al contrario, i grillini nel Consiglio regionale producono una grande mole di comunicazioni e di atti, spesso male indirizzati. Una denuncia costante che solleva alcuni polveroni che alla lunga stancano e non riesce a chiudere nulla sulle questioni impellenti, come quelle ambientali.

Proprio in materia ambientale, i grillini stanno cercando di dimostrare che le forze ecologiste tradizionali sono asservite, per questioni alleanze e poltrone, al Pd. Quanto vi stanno scavando la terra da sotto i piedi?

Se uno interviene sull’amianto con atti documentati io sono contenta. Non sento la necessità  di dire “sono più brava di te, tu sei uno sciacallo”. I grillini stanno cadendo nel trabocchetto di dire che è solo nel centrosinistra che si annidano contraddizioni e conflitti. Certo, il centrosinistra ha i suoi problemi, notevoli sui temi ambientali, ma proprio sul no al nucleare è stata riaffermata una posizione condivisibile. Perché Favia deve asserire che questo è “sciacallaggio”?

Sciacallaggio, casomai, sarà  la sua comunicazione, che lascia bene al di fuori dalla polemica la posizione del ministro all’Ambiente. Non mi sono mai permessa di dare degli sciacalli ai grillini perché non la pensano come me, così come riconosco al Movimento di essere più avanti su alcune posizioni, che ha deciso di interpretare in modo più di rottura anche coi poteri costituti.

Ma dire che il nemico sono io è sbagliato. E per questo lancio un appello: dobbiamo lavorare tutti insieme per portare i cittadini a votare al referendum. Tutta la gente, perché non bastano gli amici di Beppe Grillo. Servono i loro, i miei, quelli del Pd e anche parecchi cittadini che normalmente non ci votano.

Crede ci sia il rischio di una campagna referendaria in ordine sparso?

Va bene che Grillo dica che si batterà  a morte per questa partita. Ma da solo nemmeno lui può bastare, pur con la sua immensa potenza comunicativa. Le battaglie come quelle per bloccare il nucleare non si vincono da soli. Non fu così nel 1987 e non sarà  così il prossimo giugno.

Dobbiamo esserci tutti perché questa sia la causa di ogni italiano. Siccome nessuno di noi è autosufficiente su un tema come questo, mi permetto di ricordare a Grillo e ai suoi che abbiamo di fronte una sfida dura, per colpa della disaffezione della gente dalla politica e per gli “ottimi” risultati di quella che Roberto Saviano chiama la macchina del fango, che liquida ogni discorso con un “sono tutti uguali”.

Come costruirete la campagna referendaria, anche coi grillini?

Svestiamoci dal ruolo di rappresentanti di una piccola parte di consenso e insieme compiamo una battaglia più grande. Si stanno organizzando i comitati referendari in tutta Italia e sarò entusiasta se tutte le nostre forze vi aderiranno. Il 26 ci sarà  a Roma una grande manifestazione e da lì ci si organizzerà , sapendo che dovremo spiegare agli italiani una situazione complessa.

Occorre ristabilire la verità  sulle reali necessità  di energia elettrica nel Paese ed evidenziare che abbiamo uno spreco energetico altissimo. Con i 36 miliardi di euro che servirebbero per l’acquisto di quattro centrali francesi si potrebbero fare ben altri investimenti. Poi, bisogna dire che non è vero che il nucleare ci renderebbe autonomi: dovremmo lo stesso comprare tutto. La tecnologia, i reattori, l’uranio e i posti per le scorie. Veronesi ha detto agli italiani di non preoccuparsi, che le scorie saranno stoccate fuori dai confini nazionali.

Posso esprimere la verità ? Il denaro fa dire molte cose. Un pensiero così equivale a sostenere che del Giappone non me ne frega niente perché è fuori dai miei confini. Chicco Testa, il giorno in cui è scoppiato l’inferno a Fukushima, diceva anche che l’idroelettrico è rischioso, nel caso si rompa una diga. C’è solo un piccolissimo problema: la radioattività  rimane sul territorio per migliaia d’anni e contamina le generazioni che vengono dopo.

Infine, pure la Prestigiacomo dice che siamo degli sciacalli. Ma il ministro perché non spiega che siamo su una faglia perfetta, tanto che sulle carte la pianura padana è tutta colorata di rosso? Non possiamo raccontarci di essere nelle condizioni di fare cose risultate impraticabili anche ai giapponesi. Restiamo quelli delle carceri d’oro, non dimentichiamolo.

Il gruppo Sel-Verdi come si muoverà  da oggi in Consiglio regionale? Proprio l’ordine del giorno citato da Favia ribadisce che siamo indisponbili ad ospitare centrali nucleari. Adesso si tratta di pressare il Governo affinché arretri rispetto ai suoi disegni nucleari. Senza dimenticare di continuare a controllare l’eredità  di Caorso”¦ Sono preoccupata per quello che sta uscendo dal processo di decommissioning di quel sito, vorrei fosse più trasparente.

Per questo pretendo di vedere i dati. Qualche sentore che non sia tutto perfetto ce l’ho e nemmeno mi accontento del teorema del rischio calcolato. Dire che una centrale è senza rischi significa che una irradiazione c’è ma che è considerata, appunto, “rischio accettabile”.

Col cavolo. Anche in condizioni perfette, una centrale non è scevra da rischi ma è solo fonte di un rischio accettabile. Come un danno collaterale.

Dai grillini vi viene un monito: se siete coerenti, non potete essere alleati col Pd che dice no al nucleare ma poi cerca alleanze di governo con l’Udc che, al contrario, l’atomo lo caldeggia, eccome.

Sì, questi sono problemi che vanno sciolti. Mi auguro che oggi il Pd, contrario al ritorno del nucleare, non ricada per un pugno di voti in un errore strategico per il Paese. Altrimenti, è già  successo altre volte che i Verdi siano passati all’opposizione”¦ Per questo chiedo al Pd una grande coerenza: non svenda per una alleanza sentimenti che attraversano tantissimi dei suoi iscritti. Lorenzo Pietralunga – da “˜SeradiParma.it’


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