Sisma: Pericolosa una diga a Vetto (RE)

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“Il terremoto che ha provocato lutti e danni gravissimi agli abitanti dei territori di pianura dalla provincia di Reggio Emilia al ferrarese, a cui va tutta la nostra solidarietà , deve indurci ad applicare in maniera più stringente le normative antisismiche in edilizia e a seppellire definitivamente i progetti di opere faraoniche e pericolose come la diga di Vetto.”

Così la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo torna a rispondere ai sostenitori del mega invaso da più di 100 milioni di metri cubi di acqua che si vorrebbe realizzare nell’Appennino reggiano.

“Il Comitato pro diga di Vetto e i consiglieri regionali PdL Filippi e Villani, che hanno sempre minimizzato il rischio sismico nella Valle dell’Enza, vengono ora smentiti dai fatti e dalle analisi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che ha autorevolmente chiarito che “i terremoti più forti della recente sequenza sono dovuti a un fenomeno di compressione attiva in direzione nord-sud, legato alla spinta dell’Appennino settentrionale verso nord, al di sopra della placca adriatica” e che “ad essersi attivato sia un sistema di faglie complesso, e non una singola faglia”. “L’area in cui si vorrebbe costruire la diga ““ continua la consigliera Meo ““ è tutt’altro che tranquilla.

Già  nel gennaio di quest’anno la zona appenninica di Reggio Emilia e Parma fu colpita da terremoti di magnitudo 4.9 e 5.4, a distanza di pochissimi giorni che, sebbene avvenuti a profondità  molto diverse (30 e 60 km) rispetto ai 6-8 km di quelli odierni, sono anch’essi legati ai movimenti della stessa “microplacca adriatica”, la quale negli ultimi mesi ha avuto un’attività  piuttosto intensa.”

“Bene ha fatto quindi la Regione Emilia-Romagna ad escludere l’ipotesi della diga di Vetto nel suo Piano Regionale di Tutela delle Acque e a favorire, al contrario, la realizzazione di piccoli bacini che rispondono ai bisogni irrigui locali e che evitano qualsiasi potenziale pericolo di crollo.”

“I sostenitori della diga di Vetto ““ conclude l’esponente ecologista ““ si mettano il cuore in pace. La diga di Vetto, per la fortuna di chi abita a valle lungo il fiume Enza, non si farà .

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1 commento

riccardo · 18 Agosto 2012 alle 3:41 pm

ora che ci vogliono far credere che il terremoto potrebbe esse stato causato dalla diga di vetto (che non cè mi sembra leggerissimamente esagerato o no? ) vogliamo invece dire la verità  che a mio parere è una sola e cioe chi si è messo di traverso per impedire la crescita della montagna tutta evitare lo spopolamento totale, ci sono paesini che contavano oltre mille persone che non esistono piu conpletamente abbandonati,questi aparer mio non conoscono la realtà  di questi posti ,non li hanno mai visti, chi è nato in montagna sa benissimo chei viceversa con un economia normale non sarebbero mai andati ad abitare in pianura a lavorare nelle ceramiche dove veramente li si ci ammala ma che cq è inevitabile perche se non vogliamo essere come l,africa l’industria da qualche parte deve esserci.la diga di vetto se uno non vuol fare demagogia per partito preso sa benissimo che sarebbe la vera risorsa per la montagna e anche la pianura altro che storie .

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