Castel Maggiore: “Nuova cava o futura discarica?”(BO)

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Il Comune di Castel Maggiore, in provincia di Bologna, “ha espresso parere favorevole alla proposta, avanzata da IBL Spa, di inserire nel Piae (Piano infraregionale delle attività  estrattive) una nuova area estrattiva denominata “˜S. Agostino’”, definita “compatibile con le attività  e gli usi del territorio in cui si colloca, caratterizzati dalla presenza di attività  produttive (stabilimento IBL), di servizio (discarica Asa) e infrastrutture stradali (autostrada Bo-Fe e trasversale di pianura)”.

Lo segnala la consigliera dei Verdi Gabriella Meo in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, in cui evidenzia che la nuova cava proposta estrarrebbe argilla limosa e si collocherebbe a poche centinaia di metri a sud dell’abitato di Sabbiuno, frazione di Castel Maggiore, nel bolognese, nei terreni agricoli immediatamente prospicienti all’esistente cava di argilla denominata “˜S. Alessandro Asa’.

I due siti estrattivi – sottolinea Meo – si troverebbero quindi separati dall’Autostrada Bologna-Padova e collegati solo da una strada comunale attraverso un cavalcavia, che attualmente consente il transito appena ai mezzi agricoli dei frontisti.

La consigliera ricorda, inoltre, che la cava di argilla “˜S. Alessandro Asa’ ancora attiva, sebbene in esaurimento, sarebbe “contestualmente utilizzata come discarica di rifiuti speciali da Azienda servizi ambientali Spa, società  a capitale misto, pubblico e privato, la cui compagine sociale sarebbe composta da Hera Spa, Unieco soc. coop. e Comune di Castel Maggiore”.

“La discarica esistente di rifiuti speciali – evidenzia Meo – avrebbe un volume di progetto di936.000 metri cubi e sarebbe autorizzata a smaltire rifiuti speciali solidi, pericolosi e non pericolosi, non putrescibili né tossico-nocivi, tra i quali circa 43.000 tonnellate all’anno di scorie pesanti derivanti dall’incenerimento di rifiuti urbani nell’impianto del Frullo a Granarolo Emilia (Bo)”.

L’esponente ecologista considera anche che, nei documenti preliminari della Variante generale 2013-2023 al Piae, elaborati dalla Provincia di Bologna, si ammette che “l’esperienza dei piani precedenti ha portato a costanti sovrastime dei fabbisogni e che la particolare fase del ciclo economico registra in questo periodo una ripetuta riduzione della produzione, ma nondimeno, per calcolare i fabbisogni dei prossimi 10 anni, non si trova di meglio che fare la media dei volumi di inerti estratti negli ultimi 10, determinando in questo modo un fabbisogno di argille limose di 3.240.000 metri cubi”.

Meo specifica che la Giunta regionale avrebbe già  avviato “l’iter di riforma della legge in materia di attività  estrattive e minerarie, introducendo, tra l’altro, il Programma regionale delle attività  estrattive, allo scopo di individuare i quantitativi massimi di materiale estraibile in un’ottica di sviluppo sostenibile tesa a limitare il processo di consumo dei suoli” e avrebbe già  intrapreso anche “l’elaborazione del Piano regionale di gestione rifiuti”.

Il Piano provinciale gestione rifiuti di Bologna, che pianifica il comparto fino al 2017, non individuerebbe, inoltre, una nuova discarica in comune di Castel Maggiore e specificherebbe, anzi, che “la previsione di una eventuale discarica dedicata a rifiuti speciali non pericolosi potrà  essere presa in considerazione nel contesto di una futura pianificazione dei rifiuti speciali, alla luce dei tempi di esaurimento delle discariche a supporto di particolari tipologie di rifiuti speciali (quali le scorie di incenerimento), oggi presenti nel territorio bolognese”.

Meo chiede quindi alla Giunta regionale se ritenga che i quantitativi di argille limose, in corso di pianificazione in provincia di Bologna, siano proporzionati al costante calo delle richieste di laterizi e se intenda concordare con la Provincia di Bologna, in sede di valutazione della Variante generale del Piae, un contenimento dei fabbisogni previsti di materiali inerti, più in linea con l’attuale fase economica recessiva.

La consigliera vuole inoltre sapere: quali siano gli indirizzi della Regione sull’utilizzo di cave, in attività  o esaurite, per la localizzazione di discariche di rifiuti speciali; se, all’interno del Piano regionale di gestione rifiuti in elaborazione, si intenda prevedere la localizzazione di una discarica di rifiuti speciali in comune di Castel Maggiore e, più precisamente, nel sito previsto per la nuova cava di argilla, come fatto in precedenza per l’attuale cava/discarica “˜S. Alessandro Asa’; quale valutazione si dia dell’ipotesi di individuare il sito della nuova cava di argilla come discarica di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi; se risulti che il Comune di Castel Maggiore abbia una partecipazione nella compagine sociale dell’azienda che gestisce la discarica “˜S. Alessandro Asa’ e se ciò, nel caso, non costituisca un conflitto di interessi.


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