In memoria di Giorgio Gardiol

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Domenica 19 gennaio a 71 anni ci ha lasciato Giorgio Gardiol.

Giornalista,laureato in scienze politiche,specializzato in diritto amministrativo,esponente della comunità  valdese,abitava a Pinerolo.

Eletto deputato per i Verdi, nel collegio di Settimo Torinese, nella coalizione dell’Ulivo nel 1996 , dopo essere stato consigliere comunale e provinciale. Alla Camera dei Deputati faceva parte delle commissioni Lavoro e Attività  Produttive.

gardiolPreparato,documentato,lavoratore instancabile si era guadagnata la stima dei colleghi, compresi gli avversari politici. Tra i suoi temi più sviluppati: il rapporto tra lavoro ed ecologismo,la necessità  di una nuova cultura del movimento dei lavoratori per affrontare il tema di cosa produrre,di che energia usare e la consapevolezza dei limiti ecologici all’uso delle materie prime e dell’energia. Quindi un difficile dialogo con gli esponenti sindacali e non di quel mondo.

Ho una foto (sopra) che lo ritrae a Bologna ad un dibattito organizzato dai Verdi con Gianni Rinaldini allora segretario regionale della CGIL ( poi segretario nazionale FIOM). Il mondo del lavoro che lui praticava e conosceva,essendo di area torinese, doveva diventare un tema fondamentale per la trasformazione ecologista.

Gardiol apparteneva anche alla tradizione delle autonomie delle valli alpine ( nulla a che vedere col leghismo regressivo). Era amico di Tavo Burat ,storico verde di Biella, mancato qualche anno fà ,studioso di frà  Dolcino.

Aveva poi un profondo retroterra culturale del mondo valdese,che si intuiva perchè mai lui lo esibiva, Così come un legame con la cultura francese e rapporti con i Verdi della Francia. Nonché una esperienza in organismi internazionali. Ho avuto la fortuna di averlo per cinque anni come compagno di banco nell’aula della Camera,essendo lui sempre presente ai dibattiti ed alle votazioni.

Insieme con Nando dalla Chiesa seduto anche lui vicino si parlava e discuteva di tutto, ed è stato bello diventare amici.

gardiol 3Ma anche solidali nelle inevitabili battaglie interne ai verdi, dove con Gianpaolo Silvestri eravamo “quelli di sinistra”. La sua ironia gli permetteva un certo distacco e nessun astio. In cinque anni l’ho visto arrabbiarsi una volta sola.Ma indubbiamente ha sofferto molto per le vicende dei Verdi dopo il 2001. (Nella foto Giorgio  Gardiol e Paolo Galletti al congresso dei Verdi del 1996)

Se andate su internet e scrivete il suo nome vedrete un articolo sulle religioni in Italia scritto qualche settimana fa. Poi due video su you tube: uno sulla truffa del federalismo demaniale ed uno sul rapporto tra ambiente e lavoro.

Sul sito di radio radicale  ci sono tutti i suoi numerosi interventi alla Camera ma anche ai consigli federali e ad iniziative verdi. Negli ultimi anni seguiva i Verdi dall’esterno, ma era anche desideroso di conoscere tutti gli sviluppi della Federazione dei Verdi. Attivo nelle battaglie antinucleari e per l’acqua pubblica e su questioni locali e culturali.

Se mai qualcuno scriverà  la storia dei Verdi italiani Giorgio Gardiol dovrà  essere ricordato adeguatamente. Ora ,anche solo riascoltare i suoi interventi ,su internet,può aiutare davvero chi è impegnato nella difficile ma necessaria impresa di far crescere l’ecologismo politico anche in Italia.

Giorgio continuerà  ad aiutarci da un’altra dimensione.

Paolo Galletti

Categorie: Generale

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