Platani a San Secondo Parmense: Avevamo ragione

Pubblicato da segreteria il

“Dei 377 platani di San Secondo Parmense collocati su aree di proprietà  comunale soltanto 28 hanno evidenziato uno stato fitosanitario particolarmente compromesso e ciò a causa di ferite provocate in passato da potature drastiche della chioma e dal danneggiamento delle radici dovuto a lavori al manto stradale, che hanno favorito l’instaurarsi di infezioni di funghi agenti di carie.”

Queste è ciò che emerge dalla risposta dell’Assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni all’interrogazione della consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo sul progettopreliminare di manutenzione straordinaria e di abbattimento di alberi approvato dalla Giunta comunale lo scorso ottobre.

“I fatti dimostrano ““ continua Meo ““  che i cittadini e le associazioni avevano ragione a preoccuparsi per la mancanza di chiarezza dell’operazione messa in campo dal Sindaco, operazione che abbiamo fermato quando già  girava per il paese la ditta incaricata degli abbattimenti.”

“A fine 2011 su richiesta del Comune di San Secondo Parmense, il Consorzio fitosanitario provinciale di Parma ““ incaricato dei controlli sui platani in provincia di Parma per conto del Servizio fitosanitario regionale ““ aveva effettuato uno specifico sopralluogo per verificare le condizioni vegetative del patrimonio arboreo pubblico, ma soltanto attraverso osservazioni visive e percussioni con martello a testa di gomma nella parte bassa del tronco.”

“Come si può leggere nella relazione del tecnico del Consorzio, si consigliava al Comune di effettuare una ulteriore verifica strumentale con V.T.A. (Visual Tree Assestment) da parte di ditte specializzate e si sottolineava la necessità  di un periodico e attento monitoraggio delle piante, con particolare riferimento a 28 esemplari ubicati nelle vie Matteotti, Cavour, Battisti, Rossi, Martiri di Cefalonia, in Piazza Mazzini e Strada del Grugno.”

“A questo punto è logico chiedersi ““ prosegue l’esponente ecologista ““ se, dopo due anni in cui la relazione del Consorzio fitosanitario provinciale è stata tenuta chiusa in un cassetto, il Comune abbia incaricato una ditta specializzata di realizzare tali verifiche strumentali e con quali risultati, se sia stato predisposto un progetto esecutivo da parte di un tecnico abilitato e scientificamente competente e se sia stato acquisito il parere della Soprintendenza.”

“E’ incredibile che per fare luce su questa vicenda si siano dovuti mobilitare i cittadini formando un comitato, cittadini che ringrazio per quello che stanno facendo a salvaguardia degli alberi. Sta ora all’amministrazione comunale ““ conclude la consigliera Meo ““ fornire quelle risposte che fino ad oggi sono mancate. La regione, per quanto di sua competenza, l’ha già  fatto.”


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