Applicazione dell’IMU al settore agricolo: i Comuni della Bassa Romagna all’assalto del fortino!
L’agricoltura è uno dei pochi settori produttivi di economia reale, nel senso che produce la base della vita, il cibo e, nello stesso tempo, opera a salvaguardia del territorio e del paesaggio. Possiamo vivere senza automobili o telefonini, ma non senza alimenti!
L’applicazione dell’IMU al settore agricolo da parte del Governo, così come è stata formulata, è assolutamente penalizzate per questo settore che già vive una forte crisi. L’agricoltura, a fronte di un reddito basso, richiede un alto capitale di terreni e immobili. Tassare i fabbricati a uso strumentale, come vecchie stalle, magazzini, fienili, tettoie per il ricovero degli attrezzi, ecc., edifici spesso fatiscenti, che da soli non producono reddito, significa introdurre una doppia tassazione, visto che già viene pagata l’IRPEF sui terreni.
I Comuni, in base a quanto previsto dal Governo, possono aumentare, ma anche diminuire le aliquote base, sino a 0,3 punti percentuali l’aliquota sui terreni agricoli, sino 0,2 punti percentuali l’aliquota sulle abitazioni agricole, come prima casa, sino a 0,1 punti percentuali l’aliquota sui fabbricati strumentali. Ora la scelta dei Comuni dell’Unione della Bassa Romagna è stata quella di portare tali aliquote base da 0,76% a 0,86% per i terreni agricoli, da 0,4 a 0,5% per l’abitazione agricola, e di confermare allo 0,2% l’aliquota sui fabbricati strumentali.
Stupisce, fra l’altro, che così tante voci, provenienti da più parti, anche dai banchi delle maggioranze che amministrano i nostri Comuni, abbiano criticato le scelte del Governo, proprio perché queste stesse maggioranze non hanno agito coerentemente con la propria propaganda a livello locale. E’ addirittura ridicola la posizione del PD di Bagnacavallo che, da un lato, presenta e approva in Consiglio Comunale un ordine del giorno in cui “chiede” al Governo Monti di eliminare l’IMU sui fabbricati agricoli a uso strumentale e, dall’altro, presenta un bilancio in cui, a Bagnacavallo e in tutti gli altri Comuni della Bassa Romagna, ne fissa l’aliquota allo 0,2%, quando avrebbe potuto ridurla allo 0,1%. Quindi l’IMU sui fabbricati agricoli strumentali è sbagliata quando i soldi vanno al Governo, ma giusta quando vanno al Comune?
Posto che riteniamo sbagliata la scelta del Governo, crediamo che una corretta attribuzione delle aliquote IMU del settore agricolo della Bassa Romagna, più coerente coi redditi prodotti, avrebbe dovuto essere la seguente: 1,06% per i terreni destinati a colture energetiche e impianti fotovoltaici, visto che snaturano il ruolo dell’agricoltura; 0,86% per i terreni condotti da coloro che non sono imprenditori agricoli a titolo principale; 0,66% per i terreni coltivati da imprenditori agricoli a titolo principale; 0,46% per i terreni coltivati da imprenditori agricoli a titolo principale con reddito imponibile inferiore a 7.500 Euro; per questi ultimi anche 0,2% per la prima casa e 0,1% per i fabbricati strumentali.
In tal modo, una tassa comunque ingiusta potrebbe diventare un po’ più equa ed equilibrata.
0 commenti