piano energetico Comune Reggio Emilia

Pubblicato da Alessandro Ronchi il

Il Piano Energetico
Comunale

La Legge 9.1.1991, n. 10 prevede espressamente l’elaborazione di Piani Energetici per i Comuni con più di 50.000 abitanti, finalizzati a favorire e incentivare l’uso razionale dell’energia, il contenimento dei consumi energetici, il miglioramento dei processi di trasformazione energetica attraverso un incremento della loro efficienza e l’utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili. Queste sono le priorità  che devono essere perseguite al fine di garantire una migliore e più sostenibile qualità  della vita. La rilevanza ambientale dell’uso di fonti energetiche rinnovabili è ancora più evidente alla luce della grande instabilità  dei costi energetici e della loro coerenza con gli obiettivi e gli impegni assunti con l’adesione al protocollo di Kyoto, che prevedono una riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera del 6,5% entro il 2010-2012, rispetto ai valori registrati nel 1990.

Il Comune di Reggio Emilia ha approvato il 5 novembre 2008 il Piano Energetico Comunale (PEC). Il Piano, a cura dell’ing. Giacomo Bizzarri e con la consulenza del dr. Maurizio Pallante, si propone i seguenti obiettivi e azioni:

Contesto locale

La fortissima crescita demografica che si è verificata nel Comune di Reggio Emilia, dal 1990 ad oggi, ha portato la popolazione residente dalle circa 130.000 unità  del 1990 alle quasi 160.000 del 2006, con un incremento di oltre il 21 %. La domanda di energia è quindi molto cresciuta negli ultimi anni e, a peggiorare una situazione già  critica, si aggiunge il cambiamento delle abitudini dei cittadini, diventati sempre più esigenti ed energivori nei loro modelli di vita. Nonostante queste premesse, il consumo procapite tende, seppur lentamente, a diminuire, grazie al generale miglioramento dell’ef-ficienza energetica dei diversi sistemi impiantistici.

A rendere virtuoso e più sostenibile il quadro locale contribuiscono la rete di teleriscaldamento, tra le più vaste di Italia, la capillare diffusione del metano come combustibile per i diversi usi, le tante buone pratiche intraprese in questi anni dall’Amministrazione.

Buone pratiche

  • rete teleraffrescamento (1° Italia), teleriscaldamento (3° Italia);

  • nuovo RUE, premio Kyoto 2006: miglior iniziativa nazionale per la qualità  e l’innovazione delle P.A.;

  • modello di certificazione Ecoabita, standard di eccellenza a livello nazionale;

  • prima flotta di veicoli elettrici per trasporto pubblico d’Italia;

  • premio IEA “Best Practice” (2005), titolo di prima “Città  Elettrica d’Europa “ (2003), entrambi i riconoscimenti per la flotta di auto elettriche;

  • premio Regionando 2006 per progetto promosso dal Centro Educazione Ambientale Comune di Reggio Emilia;

  • Bicibus;

  • efficienza energetica nella pubblica illuminazione.

Con lo studio redatto per il PEC, si è costruito un modello energetico della città , funzionale ad essere in futuro implementato in relazione alle opzioni di politica energetica che saranno di volta in volta intraprese.

Considerato che le emissioni climalteranti riferibili alle diverse attività  nel Comune di Reggio Emilia ammontavano a 1137 ktCO2, il valore obiettivo da raggiungere al 2012 per il Protocollo di Kyoto è di 1063 ktCO2 . Poiché ad oggi le emissioni sono stimate in 1273 ktCO2 , se ne deduce che è necessario ridurre le emissioni delle utenze del Comune di Reggio Emilia del 16 %, ossia di 332 ktCO2.

Questa elevata differenza tra valore attuale e valore obiettivo, è legato all’elevatissimo incremento della popolazione nel periodo di riferimento.

La governance locale

Più nel dettaglio gli obiettivi di governance locale prefissati dal Piano sono:

  • migliorare la qualità  architettonica, il risparmio energetico e la qualità  complessiva nell’edificazione in genere;

  • sviluppare politiche che puntino quanto più possibile all’auto-sufficienza energetica da fonti rinnovabili tramite l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale;

  • individuare in modo sistematico ed eliminare gli sprechi anche mediante l’attuazione di rigorose linee di risparmio energetico sia a livello di P.A. che per tutta la comunità  con particolare attenzione al settore edilizio, quello industriale e produttivo, quello agricolo e quello della mobilità ;

  • sviluppare gli usi razionali dell’energia e il contenimento dei consumi energetici anche mediante la promozione di azioni informative.

Gli attori

Il percorso individuato dal Piano Energetico dovrà  essere condotto in primo luogo insieme ai cittadini, ma anche il ruolo degli Enti presenti sul territorio, delle aziende e delle principali realtà  del territorio, dovrà  essere altrettanto importante.

Enìa, che grazie al teleriscaldamento mette la nostra città  in condizioni di vantaggio per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto (le utenze servite dal teleriscaldamento sono cresciute con continuità  dal 1990 ad oggi), potrà  mettere a disposizione della città  le sue grandi competenze. Gli stessi Servizi Tecnici Comunali (Manutenzione ed Edilizia, Ambiente) potranno continuare ad assistere la cittadinanza nella promozione delle buone pratiche di risparmio energetico.

Principali Interventi previsti

Nel settore civile, è promossa l’efficienza energetica negli edifici (con particolare riferimento alle azioni per l’isolamento e la riqualificazione tecnologica dei fabbricati), attraverso l’applicazione della nuova legislazione nazionale e regionale e delle norme volontarie dal protocollo ECOABITA. Si prevede inoltre che i privati dedichino, nei prossimi anni, congrue risorse alla realizzazione di impianti fotovoltaici e solari termici di piccole dimensioni. Sono promossi la microcogenerazione, le installazioni microeoliche in ambito urbano, nonché l’assistenza alla Amministrazione nell’individuare gli strumenti più opportuni per sensibilizzare i cittadini verso le buone pratiche energetiche ed il risparmio.

Nell’ambito del settore industriale si promuove la realizzazione e/o la riqualificazione di distretti industriali ad alta efficienza energetica nell’ambito delle aree ecologicamente attrezzate; sono vagliate le potenzialità  connesse alla promozione di impianti di cogenerazione, e di sistemi fotovoltaici di media taglia e quelle connesse alla reazione di consorzi che sviluppino iniziative finalizzate alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili grazie ad impianti anche localizzati in territori diversi da quello comunale.

Nel settore della Pubblica Amministrazione si prevede di perseverare sulla stessa linea politica che in questi anni ha promosso buone pratiche per il risparmio energetico, insieme a fotovoltaico, efficienza energetica anche attraverso l’appalto dei servizi di riscaldamento e di illuminazione pubblica e progetti per la mobilità  sostenibile.

Nel settore Agricolo si prevede di sostenere al diffusione di sistemi fotovoltaici, nonché di stazioni di cogenerazione alimentate da biomasse gestite nell’ambito di iniziative a filiera corta.

Nel settore della Mobilità , si recepiscono le direttive del Piano Urbano della Mobilità  Comunale che ha previsto una serie di interventi strutturali per l’ottimiz-zazione dei flussi veicolari e il controllo dell’impatto ambientale ad essi associati.

Interventi previsti

1. isolamento e riqualificazione impiantistica dei fabbricati

2. edifici ad alta efficienza

3. diffusione e incentivazione di impianti solari (fotovoltaico e termico)

4. microcogenerazione per civile e industriale/terziario

5. efficienza energetica nel-l’industria ““ microturbine

6. buone pratiche pubblica amministrazione, efficienza energetica illuminazione pubblica, azioni P.U.M.

7. nuove tecnologie (progetti pilota)

8. ottimizzazione rete teleriscal-damento

9. altre rinnovabili per il settore agricolo (fotovoltolt. minieolico)

10. boschi urbani

11. linee guida stazioni di cogenerazione a biomasse

12. fondo ARIA (si tratta di un fondo pubblico/privato ad adesione volontaria per finanziare opere aventi come fine il miglioramento della qualità  dell’aria nel Comune di Reggio Emilia).

L’elevato incremento della popolazione e l’aumento dei consumi ad esso correlato, ha provocato un gap tra le emissioni di CO2 stimate al 2006 e il valore obiettivo di Kyoto, che, nonostante l’efficacia delle azioni proposte, non è realisticamente possibile sanare del tutto entro il 2012.

Ciononostante in virtù delle linee di intervento proposte, e della reale “cantierabilità “ delle soluzioni individuate, è possibile intravedere un sostanziale cambiamento del trend dei consumi e delle emissioni già  nell’immediato futuro verso una loro stabilizzazione e una successiva sempre progressiva riduzione.

Tale trend risulta ancora più evidente se si considerano le emissioni climalteranti procapite, riferibili cioè al singolo cittadino. E’ in questo modo possibile esaminare più obiettivamente l’efficacia delle misure individuate attraverso le analisi dei loro effetti riferiti al singolo cittadini. In questo caso i risultati porgono una situazione che già  oggi evidenzia un chiaro miglioramento della situazione rispetto ai primi anni del 2000, come evidente nel grafico.

Categorie: Generale

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