Semplific-Italia o Smantella-Ambiente?
IL GOVERNO HA AZZERATO L’EFFICACIA DEI CONTROLLI IN MATERIA AMBIENTALE E DI SICUREZZA SUL LAVORO
Se con il decreto Cresci-Italia il governo Monti ha dovuto fare un passo indietro sulle liberalizzazioni, dai taxi alle farmacie per non parlare delle banche e del settore energia, rimandando l’Imu (ex Ici) per la Chiesa, con il decreto semplificazioni è stato scoperto i rischi per l’ambiente legati ai controlli. Come se il rispetto dell’ambiente potesse essere derogato ai profitti degli imprenditori.
«Il Governo ha pericolosamente azzerato l’efficacia i controlli ambientali e quelli sulla sicurezza sul lavoro”.
Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi che aggiunge: “Nelle pieghe del decreto sulle semplificazioni (DL n.5 9/02/2012) esiste una norma scandalosa che depotenzia i controlli ambientali e sulla sicurezza sul lavoro e che di fatto svuota di efficacia e di autorità gli enti preposti ai controlli come le Arpa».
L’articolo 14 del DL 5/2012, infatti, prevede ‘controlli amichevoli‘ e la riduzione di controlli in materia ambientale e sulla sicurezza sul lavoro (dalle verifiche ‘amichevoli’ sono esclusi solo controlli in materia fiscale e finanziaria).
Bonelli esprime il suo rammarico citando le parole del capo della Procura di Civitavecchia Gianfranco Amendola (il primo a sollevare la questione in un articolo su Lexambiente): ‘con il governo dei professori invece del potenziamento è arrivata la semplificazione dei controlli’.
Controlli amichevoli rischiano di esserlo a danno dei controlli veri, quelli seri. «Questa norma è una follia perché l’efficacia del controllo sta proprio nella verifica senza preavviso.
Con i controlli ambientali ‘amichevoli’ i grandi inquinatori potranno farla franca. La semplificazione delle verifiche consentirà a industrie altamente inquinanti, come ad esempio l’Ilva di Taranto (dove viene emessa il 95% della diossina italiana), di ridurre il numero dei controlli ambientali da parte dell’Arpa che, oltretutto, dovrà realizzarli con preavviso e concordandoli ‘amichevolmente’ – prosegue Bonelli -.
Ciò produrrà una chiara alterazione dei dati perché i controllori dovranno chiedere il permesso ai controllati prima di effettuare le verifiche».
Insomma, le solite regolamentazioni all’italiana, per far finta di essere in regola a scapito dell’ambiente ma soprattutto della salute delle persone.
«In questo chi ha il compito di verificare le emissioni o i livelli di inquinamento in aree fortemente contaminate per la presenza di attività industriali altamente inquinanti come Taranto, Priolo, Gela, Milazzo, Brescia, Porto Torres, Piombino, Terni prima di procedere dovrà chiedere il permesso alle industrie, vanificando l’efficacia dei controlli stessi – conclude Bonelli -.
Come mai il ministro dell’Ambiente Clini era così distratto da permettere questa norma vergogna che permette di azzerare l’efficacia sulle verifiche ambientali venisse approvata in un decreto?».
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