Come a Imola, via il circo da Parma

Pubblicato da segreteria il

“Stupiscono le parole del Sindaco di Parma Pizzarotti secondo cui sarebbe impossibile bloccare gli spettacoli del circo Aldo Martini perché il Comune rischierebbe di pagare un risarcimento danni agli organizzatori.” Così interviene la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo sulla polemica innescata dall’arrivo a Parma del circo da cui è fuggita a Imola la giraffa Aleksandre, in seguito morta per arresto cardiocircolatorio.

“Anche a Imola lo spettacolo del circo era già  stato autorizzato ““ continua Meo ““ eppure il Sindaco Manca ha emanato un’Ordinanza che ha impedito gli spettacoli circensi che utilizzano gli animali. Perché Pizzarotti non può fare la stessa cosa? Se ha dei dubbi si faccia consigliare dai suoi consiglieri regionali che hanno fatto approvare una risoluzione su questo argomento.”

“E’ vero ““ prosegue l’esponente ecologista ““ che la vecchia legge del 1968 incredibilmente riconosce la “funzione sociale” dei circhi e impone alle amministrazioni cittadine di fornire il terreno per l’attendamento, ma questo non ha impedito ad alcuni Comuni, sensibili e attenti, di predisporre atti difficilmente impugnabili di fronte alla giustizia amministrativa basandosi sulle Linee guida del Ministero dell’Ambiente sul mantenimento di alcune specie animali esotici nei circhi.”

“In attesa che il Parlamento finalmente riformi la legge sui circhi ““ spiega la consigliera Meo ““  il Governo deve smettere di sostenere con fondi pubblici tutte le attività  circensi che utilizzano animali. Nel 2010, infatti, il finanziamento elargito dal Ministero per i Beni e le Attività  Culturali ai circhi, attraverso il Fondo Unico dello Spettacolo, ha superato i 6 milioni di euro e anche quest’anno sono stati stanziati contributi pubblici a circa una sessantina di attività  circensi per circa 6 milioni e 336mila euro, senza contare le risorse derivanti dall’estrazione del gioco del Lottodel mercoledì che la legge 662/96 stabilisce debbano essere destinate al settore dello spettacolo.”

“E’ scandaloso che, in un momento di profonda crisi economica come quello che stiamo attraversando, lo Stato finanzi con i soldi di tutti uno spettacolo così deprecabile che offende la sensibilità  della maggioranza dei cittadini.”


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