Amianto a Carpi: “Lodevole iniziativa di un gruppo di cittadini che hanno iniziato un censimento fotografico dei tetti in eternit”

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“Mi voglio complimentare con i cittadini di Carpi che hanno iniziato una mappatura fotografica delle coperture in eternit nella loro città  e la stanno rendendo pubblica attraverso la pagina Facebook “Amianto a Carpi”.” così commenta la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo, venuta a conoscenza dell’iniziativa taggata sulla sua pagina del noto social network.

“Infatti, non esiste un livello di esposizione sotto il quale l’amianto risulta innocuo ““ spiega la consigliera Meo ““ anche piccole esposizioni, sia nel tempo sia nella concentrazione della contaminazione, possono far insorgere le malattie correlate all’asbesto: una vera e propria strage silenziosa che colpisce a distanza di decenni e che continuerà  a mietere vittime anche negli anni a venire.”

“Per stimolare gli Enti locali a fare l’unica cosa che può prevenire le malattie, e cioè la bonifica di tutti i manufatti che contengono fibre di amianto ““ continua Meo ““ occorre appunto sapere dove si trova, e in quale quantità , e in quale stato di conservazione. La Regione ha già  realizzato il censimento dell’amianto negli edifici pubblici e ogni anno stanzia dei fondi per bonificare quelle strutture in cui l’intervento risulta più urgente, ma per gli edifici privati tutto è lasciato alla buona volontà  dei singoli.”

“Lo scopo di chi ha lanciato l’iniziativa ““ prosegue Meo ““ è di coinvolgere conoscenti e amici attraverso il passaparola, chiedendo loro di fotografare le coperture in cemento-amianto e di postare le immagini su Facebook, inserendo solamente l’indirizzo e il numero civico dell’immobile. Le informazioni raccolte verranno poi consegnate all’Ufficio Ambiente del Comune di Carpi, che in questi mesi è evidentemente impegnato ad affrontare i pressanti problemi causati dal sisma.”

“Per dare una risposta a cittadini così sensibili ““ conclude l’esponente ecologista ““ invito Comune di Carpi e Provincia a predisporre con le associazioni degli artigiani un protocollo di intesa che permetta di affrontare la bonifica e la rimozione dei propri manufatti contenenti amianto, per qualsiasi quantitativo, a costi certi e calmierati, come è stato già  fatto in provincia di Ferrara.”

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