Oasi di Pietramora: “Immediato ripristino dell’Oasi” (RA)
“Mi unisco anch’io al WWF di Faenza – dichiara la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo ““ nel chiedere alla Provincia di Ravenna il ripristino immediato dell’Oasi di protezione della fauna di Pietramora-Ceparano, a tutela del suo alto valore naturalistico e nel rispetto delle norme europee.”
“La Provincia aveva abolito l’Oasi esistente dal 2003 ““ ricorda la consigliera ecologista ““ motivando la decisione con i danni all’agricoltura causati dagli ungulati, ma il Consiglio di Stato ha di recente sospeso l’atto ritenendolo sproporzionato rispetto allo scopo che si vorrebbe perseguire, cioè diminuire cinghiali e caprioli, scopo che si può raggiungere attraverso l’uso di strumenti alternativi come il prelievo tramite “chiusini”.”
“Del resto, i dati addotti dalla Provincia ““ continua Gabriella Meo ““ non possono nemmeno dimostrare un nesso di causalità tra i danni riferiti ad un’area così vasta come è quella della collina ravennate e gli ungulati viventi nell’oasi, che è di appena 398 ettari, poco più di un centesimo della superficie collinare dell’intero ATC.”
“La Provincia, invece di insistere giustificando una decisione insostenibile, farebbe meglio a risparmiare le decine di migliaia di euro di spese legali che le serviranno per difendersi davanti alla giustizia amministrativa e a destinarle alla tutela degli ultimi ambienti naturali che sopravvivono con sempre maggiore difficoltà anche nel ravennate.”
“L’Oasi di Pietramora e Ceparano ““ termina l’esponente dei Verdi ““ Â fa parte del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) che protegge tutti gli ambienti della “catena dello Spungone” e, come tale, è tutelata dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE. Si tratta di una delle zone a più alto indice di biodiversità in provincia di Ravenna. Questi ambienti sono popolati da una decina di specie di chirotteri e dalla presenza di rapaci di assoluta importanza come l’Albanella minore, l’Aquila reale, il Nibbio bruno, il Pecchiaiolo, il Biancone, il Lodolaio, lo Smeriglio, il Gufo reale ed il Falco pellegrino.”
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