Caso Cucchi: “Ora più che mai dobbiamo sostenere la campagna per le tre leggi di civiltà : tortura, carcere, droghe”
“La sentenza per la morte di Stefano Cucchi della Corte d’Assise di Roma, che ha concluso un processo durato quasi quattro anni, ci riporta drammaticamente alla necessità di dotare lo Stato di una legge che introduca il reato di tortura e di un sistema di riforme in ambito penale e penitenziario.”
La giustizia e i diritti umani sono valori fondanti in un paese democratico ed è per questo motivo che  la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo  aderisce e sostiene la campagna nazionale “Tre leggi per la Giustizia e i Diritti” promossa da una quarantina di organizzazioni e associazioni impegnate sui temi della giustizia, del carcere e delle droghe che hanno elaborato tre diverse Proposte di Legge di iniziativa popolare.
“Questa iniziativa ““ spiega la consigliera Meo ““ nasce in seguito alla devastante situazione di sovraffollamento in cui versano le carceri italiane e alle cause e agli effetti di tale contesto. A ciò si aggiunge la sentenza emanata della Corte Europea dei Diritti Umani all’inizio del 2013 che ha condannato l’Italia per maltrattamenti disumani e degradanti in relazione alle carceri.”
Una sintetica fotografia della situazione carceraria ci dice che il 60% dei detenuti è pluri-recidivo, il 4,7% della popolazione reclusa è femminile, circa 15.000 hanno meno di 30 anni, il 19% dei detenuti è in attesa del primo giudizio, ovvero non ha subito condanna di primo grado, il 20% invece è in attesa della sentenza definitiva. Il 37% della popolazione carceraria ha violato la legge sulle droghe (Bossi-Fini).
Le tre Proposte di Legge sono ben distinte: la prima va a colmare una grave lacuna normativa introducendo in Italia il reato di tortura, come previsto a livello internazionale; la seconda interviene in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento ed infine la terza vuole modificare la Legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese, depenalizzando i comportamenti dei semplici consumatori, consentendo la coltivazione di cannabis per uso personale e diversificando i consumatori di droghe leggere da quelli di sostanze pesanti. Diminuendo tali pene inoltre, si renderebbero più accessibili le misure alternative ai tossicodipendenti eventualmente condannati.
Per informazioni sulla campagna :Â http://www.3leggi.it/
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