Consumo di suolo: “Un primo passo per fermare il cemento”

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“Il suolo è un bene comune e una risorsa non rinnovabile, che esplica funzioni e produce servizi ecosistemici come l’idroregolazione delle piogge, il supporto alla biodiversità , la bellezza e la memoria storica, la capacità  di produzione agricola e che va tutelato anche in funzione della prevenzione e mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico. Perciò è urgente arrivare all’approvazione di una legge regionale che dia un effettivo stop al cemento in questa regione.”

Spiega così la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo il senso della risoluzione sulla riduzione del consumo di suolo presentata oggi in Assemblea legislativa e di cui è la prima firmataria.

“Assieme a Gian Guido Naldi di Sel e ad altri colleghi di diverse forze politiche ““ continua Meo ““ ho aderito alla campagna di Legambiente “Stop al cemento” e ho tradotto le proposte dell’associazione ambientalista in una risoluzione che impegna la Giunta regionale a rivedere, entro la fine del presente mandato amministrativo, la normativasulla pianificazione territoriale secondo una serie di criteri che limitino il consumo di suolo vergine.”

“Infatti l’Emilia-Romagna risulta essere una di quelle regioni che hanno subito la maggiore pressione insediativa ed infrastrutturale, con un tasso di incremento annuo del 5,12% e con il dato record in termini assoluti di 9 ettari al giorno di suolo consumato. Proprio da uno studio di Legambiente sui Piani Strutturali Comunali dei capoluoghi della regione ““ prosegue l’esponente ecologista ““ emerge come negli strumenti urbanistici ci siano potenzialità  di urbanizzazione enormi che, se attuate, nelle sole 9 città  analizzate porterebbero a sottrarre ulteriori 8.500 ettari di campagna e all’aumento di oltre un quinto delle aree urbanizzate.”

“E’ questo il momento ““ conclude Meo ““ di approvare una legge che possa agevolare i Comuni a rivedere al ribasso le previsioni dei piani urbanistici vigenti elaborati in un anomalo contesto del mercato immobiliare, del tutto sganciato dal reale fabbisogno e dagli odierni orientamenti normativi in campo europeo e nazionale.”

Hanno sottoscritto la risoluzione : Gabriella Meo (Verdi), Gian Guido Naldi (Sel), Thomas Casadei (Pd), Giovanni Favia (Gruppo Misto), Liana Barbati (IdV), Giuseppe Paruolo (Pd), Andrea Defranceschi (M5S), Monica Donini (FdS), Roberto Sconciaforni (FdS) e Antonio Mumolo (Pd).


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