CANILE DI TREBBO

Pubblicato da Luca Saraz Budini il

COMUNICATO STAMPA

Barriere anti-acustiche vegetali e non di materiali inerti

che trasformerebbero il canile in un forno.

I Verdi sostengono la proposta delle associazioni animaliste.

Il 21 giugno, si è svolta una udienza conoscitiva della V Commissione consiliare comunale di Bologna sulle barriere anti-acustiche che i Comuni di Bologna e Castel Maggiore vorrebbero far installare nel canile Il Trebbo, vicino ai box dei cani, nuocendo alla loro qualità  di vita perché diminuirebbero la ventilazione che arriva dai campi, in un canile dove già  la situazione estiva è molto critica a causa di errori progettuali compiuti a suo tempo, nel costruire i box su un lastrone di cemento senza soluzione di continuità  e senza prevedere fossero intervallati con alberi a foglia caduca e altra giusta vegetazione.

Così, sotto il sole, i pavimenti di cemento dei box diventano roventi e apporre ombreggianti non risolve il problema perché comunque la plastica ribolle, limita la circolazione dell’aria e la situazione diventa comunque soffocante.

Il rumore prodotto dai cani è irrisorio se confrontato a quello degli aerei che sorvolano il canile e le zone limitrofe. Per questo non comprendiamo come mai l’Amministrazione Comunale di Bologna abbia deciso di risolvere il problema dell’inquinamento acustico partendo dal male minore. Detto ciò, come Verdi, sosteniamo la PROPOSTA delle associazioni animaliste.

Tale proposta prevede di mitigare il problema tramite la piantumazione di siepi, arbusti ed alberi, che, oltre a contenere il rumore, producono ossigeno, ombra e fresco durante l’estate. Così facendo si riuscirebbe a rendere l’area intorno al canile un luogo dove i cittadini possono piacevolmente passeggiare. Un’area verde, ricca di alberi, che diventa parte integrante di “un presidio zooantropologico di integrazione sociale per cani e gatti”. Questo passo permetterebbe di allineare ulteriormente il Canile Comunale al “progetto di Parco Canile” teorizzato dall’etologo Roberto Marchesini. Si ricorda su ciò che tale richiesta è stata già  avanzata dai Verdi attraverso un numero considerevole di Ordini del Giorno, per altro votati all’unanimità , durante il mandato amministrativo 2004/2009. Per questo, a chi sostiene che le siepi hanno bisogno di tempo per crescere, rispondiamo che il dibattito su siepi, alberi e barriere antirumore (al canile del Trebbo) è sul tavolo dell’Amministrazione da un tempo tale che le piante avrebbero già  superato i 3 metri e i 10 anni di età  se solo si fosse dato ascolto ai Verdi prima e alle associazioni animaliste dopo e cioè da quando il problema è stato posto per la prima volta. Eppure, ancora oggi, ed è questa la cosa più grave, il Comune NON VUOLE NEPPURE CONFRONTARSI CON GLI ESPERTI INDICATI DALLE ASSOCIAZIONI all’interno di un tavolo di lavoro. L’assessore Zaccaria ha rifiutato ogni incontro.

Nell’accordo sottoscritto dal candidato Sindaco Merola con i Verdi per il secondo turno, accordo da lui totalmente disatteso, c’era l’istituzione di un ufficio preposto esclusivamente alla gestione degli animali oltre ad una lunga serie di priorità  sottese alla sua esistenza, tra le quali, appunto, l’istituzione del parco attorno al canile.

Evidentemente, questa Amministrazione, così refrattaria all’ecologia, stando a quello che succede, (dal Canile ai Prati di Caprara), di alberi proprio non ne vuol sentire parlare.

Matteo Badiali, Verdi Bologna

Paolo Galletti, Verdi Emilia Romagna


1 commento

Marco · 30 Luglio 2020 alle 5:12 pm

A in cane

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