GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA ? NUOVE DIGHE E FALSO AMBIENTALISMO

Pubblicato da Alessandro Ronchi il

Hera utilizza alcune migliaia di litri di acqua proveniente dai depuratori per lavare i propri piazzali e Romagna acque vuole fare nuove dighe nelle nostre montagne.

E questo sarebbe un modo per celebrare la giornata dell’acqua ?

Per le dighe ancora una volta si procede al di fuori ed in assenza di una pianificazione  e si consente alla s.p.a. che gestisce le fonti idropotabili della Romagna di farsi autonomamente un programma di opere da realizzare, secondo obiettivi che non prevedono riduzione dei consumi e altre modalità  di uso corretto dell’acqua.

Non è possibile delegare a chi vende un bene la pianificazione dei fabbisogni, perché come può capire anche un bambino i suoi progetti saranno semplicemente quelli di prevedere un aumento costante dei consumi (e degli introiti). Chi vende l’acqua non può stabilire quanta acqua deve consumare ogni abitante.

Da quando l’acquedotto di Romagna è in funzione si è consentita una politica  tesa ad aumentare l’acqua distribuita e quindi gli introiti dell’azienda.

In tutto questo lungo periodo non è stata messa in atto una sola azione di carattere strutturale per ridurre i consumi idrici, risparmiare la risorsa acqua e promuoverne il riuso.

Così facendo non ci sarà  mai un limite alla crescita dei consumi, ed alla necessità  di nuove dighe e nuovi invasi sempre più grandi: non una prospettiva di grande lungimiranza.

Tutto ciò accade mentre centinaia di migliaia di metri cubi di acqua provenienti dai depuratori vengono sversati nei fiumi senza che se ne preveda il riuso.

Si tratta di acqua che opportunamente trattata potrebbe sostituire l’acqua dei pozzi e del CER  impiagata in agricoltura. 

Anche in questo caso si sarebbe da tempo dovuta mettere in campo la politica delle 3 R ( Recupero, Riciclo, Riuso) trattandosi di una risorsa sempre più scarsa e preziosa, il cui approvvigionamento ha enormi implicazioni in campo ambientale visti i delicati sistemi in cui va ad operare.

I Verdi invece, ancora una volta, chiedono che sia un soggetto terzo, autonomo, che agisca nell’interesse degli utenti, ad effettuare una pianificazione a livello regionale che individui come far fronte alla nuova situazione, sottoponendo i piani alla VAS , Valutazione Ambientale Strategica e alla partecipazione popolare ( come chiede la legge ), sottraendo le decisioni ad un soggetto, la s.p.a. Romagna Acque, in palese ed evidente conflitto di interesse. 

Ed è ancor meno accettabile che società  a così ampia ( se non totale, come la SpA delle Fonti ) partecipazione azionaria pubblica operino  come soggetti privati, interessati solo al profitto, e che compiano azioni che sanno tanto di green washing, come appunto l’uso dell’acqua depurata per i piazzali di Hera o la partecipazione ad una fondazione che si propone l’utilizzo dei boschi come Romagna acque.

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