Riduzione del danno è salute pubblica, non moralismo

Pubblicato da Enrico Ottolini il

La riduzione del danno è una pratica riconosciuta e finanziata tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in Italia dal DPCM 12 gennaio 2017. In Emilia-Romagna è parte integrante delle politiche regionali, in linea con le linee guida nazionali. L’iniziativa del Comune di Bologna per la distribuzione di pipe per il crack rientra perfettamente in questo quadro: uno strumento di prevenzione, non certo un incentivo al consumo.

Chi oggi contesta la riduzione del danno ignora decenni di evidenze scientifiche: studi e rapporti internazionali dimostrano che riduce infezioni da HIV ed epatite, previene overdose, abbatte i costi sociali e sanitari e favorisce l’inclusione. È dunque una misura di salute pubblica che salva vite e restituisce dignità, non un cedimento a “lassismi” come qualcuno vorrebbe far credere.
Le polemiche contro il Comune di Bologna sono un brutto esempio di disinformazione: si alimentano moralismi e proibizionismi che nulla hanno a che vedere con l’obiettivo reale della strategia, ovvero dare risposte concrete e pragmatiche al fenomeno delle droghe.

A dimostrazione di quanto questa cultura sia radicata, basti guardare a Reggio Emilia. Qui già nel 1999 nacque il primo DROP-IN all’ex San Lazzaro, un’esperienza pionieristica che segnò un cambio di paradigma. Oggi la rete è solida: dal SerDP dell’AUSL con l’Ambulatorio Bassa Soglia in via Bocconi, fino all’Unità di Prossimità del Comune gestita dalla Papa Giovanni XXIII. Un sistema che in venticinque anni ha dato risultati enormi in termini di prevenzione, inclusione e riduzione dei rischi.

Per Europa Verde la posizione è chiara: siamo antiproibizionisti. Il proibizionismo non riduce i consumi né cura le dipendenze, ma genera marginalità e stigma. Avvicinare le persone, costruire ponti e offrire alternative è l’unico vero antidoto all’isolamento e all’individualismo. Anche la natura umana, come quella vegetale, ha le sue regole ecosistemiche. Condannare non porta a nulla; accompagnare e rispettare le fragilità è invece un dovere politico, sanitario e umano. Nessun ambientalista può prescindere dal rispetto e dalla solidarietà, da esercitare tanto verso la natura quanto verso gli altri esseri umani.
Rincorrere paura e scontento con logiche punitive significa cedere al populismo di destra e rinunciare a un approccio scientifico e progressista. Europa Verde difende una cultura politica della cura, della responsabilità collettiva e della capacità di affrontare le sfide sociali con intelligenza e umanità.

Paolo Burani, Consigliere regionale AVS

Categorie: Generale

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