Aeroporti: serve un riequilibrio vero, non una corsa ai numeri

Pubblicato da Matteo Mingazzini il

I Verdi Emilia-Romagna intervengono sulla council tax per gli aeroporti minori della regione.

«Non possiamo accogliere senza riserve la proposta di intervenire sulla council tax per gli scali minori – commentano i coportavoce Sara Londrillo ed Enrico Ottolini -. Se è vero che il tema del sistema aeroportuale regionale è presente nel programma di mandato, riteniamo che la scelta indicata non sia quella più efficace né la più coerente con gli obiettivi di mobilità sostenibile e transizione ecologica che la coalizione si è data».


Secondo i Verdi, il problema di fondo è che oggi un sistema aeroportuale regionale, di fatto, non esiste: ogni scalo compete per conto proprio, generando squilibri che da un lato sovraccaricano Bologna – con effetti sulla città, sui servizi e sulla qualità della vita – e dall’altro lasciano Forlì e Parma in una condizione strutturale di fragilità. Pensare che possano sostenere volumi consistenti di traffico significa ignorare limiti che la storia ha già mostrato.


«Il riequilibrio è necessario, ma non può passare da un aumento netto dei passeggeri, né tantomeno da un modello “mordi e fuggi” che porta vantaggi minimi e temporanei, svuota i territori e amplifica gli impatti ambientali. Più voli significano più emissioni, più rumore, più pressioni sulla salute delle persone. Se vogliamo parlare di sviluppo, dobbiamo considerare anche i costi collettivi».


L’Unione Europea, con l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni al 2040, indica chiaramente la strada: spostare quote di traffico dalle tratte aeree continentali verso la ferrovia. Il programma di mandato che abbiamo sottoscritto dà priorità proprio al potenziamento del ferro e del trasporto pubblico locale. Per questo ogni deviazione di risorse verso sussidi indiretti al traffico aereo – come l’ipotesi di rimborsare allo Stato, con fondi regionalali, la tassa di imbarco per gli scali di Rimini, Forlì e Parma – rischia di essere disallineata dagli obiettivi strategici del territorio.


Non basta redistribuire oneri e vantaggi: serve una strategia complessiva, che la Regione deve costruire insieme al Governo e a RFI. Potenziare l’alta velocità e il sistema ferroviario significa attrarre arrivi più stabili, sostenere un turismo di qualità e generare ricadute durature, non effimere.

«Il successo di un territorio non si misura nel numero di decolli e atterraggi, ma nella qualità dell’aria, nell’accessibilità sostenibile, nella capacità di distribuire opportunità e tutelare la salute delle persone – concludono i coportavoce -. Come Verdi e AVS continueremo a lavorare in modo costruttivo dentro la maggioranza regionale per una mobilità fondata sulla sobrietà energetica, sul rafforzamento del ferro, sul trasporto pubblico e sulla riduzione delle emissioni. È questa la direzione che può davvero rendere l’Emilia-Romagna più equilibrata, competitiva e giusta».

Sara Londrillo, co-portavoce regionale di Europa Verde
Enrico Ottolini, co-portavoce regionale di Europa Verde

Categorie: Generale

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