La carta dei piccoli ortolani

Pubblicato da Gabriele il

dal quotidiano ecologista Terra del 9 dicembre 2010

Corrado Bosello

E’ un tempo in cui di orti ne senti parlare dappertutto. Ora c’è chi sta scrivendo la “carta dei piccoli ortolani”. Che pero’ sono piccoli davvero. Succede a Bologna,dove gli orti sono stati per decenni “degli anziani”, o delle scuole, ma ognuno nel suo recinto. Nell’ultimo decennio invece tutto sugli orti si è rimescolato, ed oggi ci sono quartieri a Bologna, come a San Donato, con ben 4 punti pubblici di orti condivisi in posti differenti, in un parco pubblico, in centro interculturale, nella facoltà  di agraria ed infine nella city farm. Questi tipi di orto aperto ai bambini, che si trova anche nei posti di tutti ha dei vantaggi, perchè si può visitare tante volte nello scorrere dei mesi, ci si può tornare sempre, dopo la scuola, con i genitori, e per tutto l’anno. Per orti nelle scuole si pensa spesso alle scuole primarie. E si scopre invece che i piccoli ortolani esistono negli orti in città  addirittura dai due anni di età . Per convincere gli ortolani di lungo corso ad aprire i recinti ai bambini piccolissimi, in un recente seminario si è provato a proporre come fare. Per il primo punto della carta “si è già  piccoli ortolani senza essere per forza bambine e bambini grandi”, perchè l’orto dei piccoli è un meraviglioso laboratorio a cielo aperto, per mettere le mani in terra, con pazienza e tempi lunghi. L’orto, come dimostra la rete nazionale degli orti didattici, diventa così un vero luogo di pace. Questo tipo di orto, continua la carta dei piccoli ortolani proposta a Bologna, non deve produrre per forza, perchè produce già  tanto, come la passione ed il coinvolgimento di volontari, la professionalità  di educatrici e insegnanti, la disponibilità  dei genitori. L’orto dei piccoli ha bisogno di biodiversità , dà  casa ai piccoli animali, con lombricaio e casette nido e mangiatoie per uccelli. L’orto dei piccoli è solo naturale, bandisce ogni tipo di chimica e accetta anche i “danni” di quelle piccole presenze che lo popolano e se ne cibano.Non potevano mancare i suggerimenti, perchè nell’orto dei piccoli servono tanti innaffiatoi, tante palette e zappette, e quel che conta davvero succede. Tutto e soltanto, dal metro in giù. Ed infine occhio agli adulti. Ci vuole chi è disposto a lasciar provare e lasciar “sbagliare” i più piccoli.Ovvero quelli che sì aiutano, ma non si sostituiscono agli ortolani in erba. Quelli che sanno che quel che conta è che i piccoli ortolani stiano proprio bene.



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