La biografia delle merci
il Life Cycle Assesment(LCA)è la Valutazione di Impatto Ambientale di un prodotto
di Marino Cavallo ( pubblicato su “TERRA” del 20 gennaio 2011
L’ecodesign e la progettazione di beni e servizi compatibili con l’ambiente stanno diventando degli ambiti di importantissima innovazione dei processi industriali. Il Life Cycle Assessment (LCA) è la valutazione dell’impatto di un prodotto, da quando è concepito fino allo smaltimento dell’ultima vite o dell’ultimo truciolo. Si tratta di una vera e propria biografia di una merce: dalla nascita alla morte, alla sua auspicabile resurrezione come componente di qualche altro prodotto. Così gli scarti diventano materie seconde per altri processi produttivi e il cerchio si può chiudere. Non tutti sanno che a Bologna esiste uno dei progetti chiave dell’LCA in Italia. E’ coordinato dall’Enea e da alcuni anni promuove pionieristici progetti di formazione per i tecnici delle imprese e dei centri di ricerca e diffonde documentazione e pubblicazioni di livello internazionale per aggiornare sullo stato dell’arte di una metodologia di progetto in continua evoluzione. Si, perché l’LCA si sta estendendo ora anche al terziario e ci sono pionieristiche sperimentazioni nel settore del turismo e della gestione dei servizi alberghieri, per esempio. Enea gestisce una rete nazionale di esperti e tecnici che raccoglie consulenti, organizzazioni, ricercatori e istituti universitari seriamente impegnati nella diffusione dell’LCA. Un’occhiata al sito della rete è veramente molto istruttivo: www.reteitalianalca.it. Ci sono gruppi di lavoro tematici sui principali settori produttivi: agroindustria, energia, edilizia, elettronica, legno, turismo, e altri nuovi ne stanno nascendo.
Nel sito è possibile trovare sezioni da cui si possono scaricare documentazione scientifica, ricerche e studi di settore, informazioni su borse di studio e offerte di lavoro nel campo dell’LCA. Perché ormai la “biografia di un prodotto dal punto di vista degli impatti” non è una stranezza di qualche fissato dell’ecologia, ma una tecnologia produttiva efficiente e innovativa in grado di rendere più competitive le aziende.
Basta citare alcuni casi su tutti, per restare nel nostro territorio regionale, di marchi molto noti impegnati in queste attività : l’acqua Cerelia, gli allevamenti della Granarolo, le bevande Valsoia, i tappi in alluminio della Pelliconi Spa. E si tratta di un mercato in rapidissima espansione perché progettare in modo ecologico consente di risparmiare e di fare un ottimo marketing di prodotto. L’acqua Cerelia – come biglietto da visita per caratterizzarsi rispetto alla miriade di altre acque – punta proprio sulle certificazioni ambientali e di prodotto. L’attenzione all’ambiente conviene alle aziende e quelle lungimiranti ci investono parecchio. Sarebbe utile adesso creare dei data base informatici per mettere in contatto domanda e offerta di materie prime e seconde. Sarebbe anche un bell’esempio di imprenditoria verde, per giovani che vogliono inventarsi una professione, in un campo di sicuro sviluppo.
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