Legge elettorale: niente inciuci

Pubblicato da segreteria il

BONELLI: SERVE UNA MOBILITAZIONE IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA. LA RIFORMA NON PUO’ ESSERE STRUMENTO PER ESCLUDERE LE ALTRE FORZE POLITICHE
 
Come un fulmine a ciel sereno i partiti si sono svegliati e hanno deciso improvvisamente di voler fare le riforme, come quella elettorale e quella costituzionale.
Toccare la Costituzione è atto delicato che con una maggioranza dei due terzi in parlamento non necessita nemmeno del vaglio popolare tramite referendum confermativo.Invece la modifica della formula elettorale è cosa più semplice, sebbene anche il modo in cui si mandano i rappresentanti dei cittadini in Parlamento fa la differenza.
 
Sarebbe norma di buon senso, per altro, coinvolgere anche le forze rimaste escluse alle ultime elezioni ma che unite rappresentano milioni di italiani, non una piccola nicchia.

La super maggioranza che sostiene Monti sembra invece voler andare avanti secondo i vecchi metodi della politica: trovare un punto di incontro in base alle esigenze di ogni parte politica, ed estromettere forzosamente le altre formazioni politiche.

Così come accaduto con la riforma della legge elettorale per le elezioni europee, alzando lo sbarramento al 4 per cento senza che questo servisse a dare stabilita ad un governo, poiché il Parlamento europeo ha funzioni diverse rispetto a quelli nazionali.

La posizione del presidente dei Verdi Angelo Bonelli è chiara e lineare: «La riforma della legge elettorale non può essere usata per garantire rendite di posizione alle forze che oggi sono presenti in Parlamento ma deve essere lo strumento per dare voce a tutti quegli italiani (arrivano quasi al 50%) che non si sentono rappresentati e che dichiarano di non voler andare a votare.

I cittadini italiani hanno il diritto di scegliere chi – e sulla base di quali programmi – deve governare».

Di fronte al rischio di fare un “doppio-porcellum” la proposta degli ecologisti è semplice: «A questo punto è necessaria una mobilitazione comune in difesa della democrazia e il diritto di scegliere dei cittadini». Conclude Bonelli: «Sulla legge elettorale si evitino pasticci.

La riforma della legge elettorale non è un problema che riguarda solo due o tre partiti ma deve essere uno strumento per ripristinare la democrazia e non per ridurne gli spazi o, peggio, per costruire un sistema che sopprime il pluralismo».


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