quell’asfalto insostenibile

 

Nuova Autostrada Orte ““ Cesena – Mestre: un progetto ad elevato impatto ambientale

di Davide Fabbri ( da “Terra” del 26 gennaio 2011)

Si è riunita recentemente a Cesena la Rete Stop Autostrada Orte-Cesena-Mestre, alla quale ““ fino ad ora ““ hanno aderito associazioni, comitati e forze politiche: Italia Nostra, Movimento Nazionale Stop al Consumo di Territorio, Pro Natura, Forum Ambientalista, WWF, Legambiente, Gruppo Regionale Movimento 5 stelle dell’E-R, Gruppo Regionale Verdi dell’E-R, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Rete dei Comitati del Polesine, Comitati Ambiente e Territorio Riviera del Brenta Miranese, Rete NO AR ,Verdi Emilia Romagna per la costituente ecologista

L’autostrada attraverserà  cinque Regioni (Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Veneto), 11 province e 48 comuni; il tracciato prevede solo in parte la riqualificazione della E-45, si sviluppa in parallelo alla SS 309 Romea e ha numeri da brivido: 396 km di lunghezza, 139 km di ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli. (altro…)

Cispadana,uno scempio

 

arriva in Regione il progetto per la nuova arteria da 1,2 miliardi di euro:Servono ipotesi alternative

di Paolo Galletti ( da “Terra” del 26 gennaio 2011)

Il progetto della nuova Autostrada Cispadana vicina al Fiume Po è in procinto d’essere presentato alla Regione Emilia-Romagna. La proposta viene da diverse imprese associate tra cui sono presenti l’Autostrada del Brennero, Coopsette e Pizzarotti di Parma. Il primo lotto di circa 70 chilometri, tra l’Autostrada del Brennero (casello di Reggiolo-Rolo) e l’Autostrada Padova-Bologna (casello di Ferrara-Sud), dovrebbe essere completato entro cinque anni, con un project-financing di 1,2 miliardi di euro: un finanziamento a lungo termine che protegge gli interessi dei privati rispetto all’eventuale fallimento dell’iniziativa. Un altro lotto di 100 chilometri dovrebbe essere proposto successivamente per collegare Reggiolo con l’Autostrada Piacenza-Brescia (casello di Castelvetro). (altro…)

La biografia delle merci

 

il Life Cycle Assesment(LCA)è la Valutazione di Impatto Ambientale di un prodotto

di Marino Cavallo ( pubblicato su “TERRA” del 20 gennaio 2011

L’ecodesign e la progettazione di beni e servizi compatibili con l’ambiente stanno diventando degli ambiti di importantissima innovazione dei processi industriali. Il Life Cycle Assessment (LCA) è la valutazione dell’impatto di un prodotto, da quando è concepito fino allo smaltimento dell’ultima vite o dell’ultimo truciolo. Si tratta di una vera e propria biografia di una merce: dalla nascita alla morte, alla sua auspicabile resurrezione come componente di qualche altro prodotto. Così gli scarti diventano materie seconde per altri processi produttivi e il cerchio si può chiudere. (altro…)

La centrale non rispetta i patti

Il progetto per la costruzione della centrale termoelettrica a biomasse a Russi viene avviato in conseguenza della chiusura dello zuccherificio determinata dalla riforma comunitaria dell’OCM dello zucchero nel novembre 2005. Alla base del progetto dell’impianto esiste un Accordo di riconversione stipulato nel 08/11/2007 tra Regione, Provincia, Comune, Organizzazioni sindacali e Leggi tutto…

Il piano dei trasporti dell’Emilia-Romagna sbaglia strada

Dal quotidiano ecologista TERRA del 25/11/2010

In questi giorni è in discussione il nuovo Piano regionale integrato dei trasporti della Regione Emilia-Romagna (Prit 2010-2020). Purtroppo le previsioni di questo documento strategico non sono sostenibili: nonostante i buoni propositi teorizzati in premessa il Prit è al servizio delle auto e conferma le vecchie strategie sullo sviluppo di nuove strade. Ad esempio nel Prit si prevede di costruire la bretella autostradale Modena-Sassuolo, parallela al fiume Secchia, o di realizzare la nuova strada Cispadana, parallela al Po, attraverso diversi comuni della bassa pianura padana. (altro…)

Le biomasse selvagge

Dal quotidiano ecologista  “Terra” del 02/12/2010 di Gianluca Baldrati Una delle strategie messe in campo dalla Provincia di Ravenna per ridurre l’uso dei combustibili fossili è sicuramente quella della diversificazione delle fonti di energia. Fra queste, negli ultimi anni, hanno acquistato un’importanza rilevante le biomasse. Oltre all’impianto dell’Unigrà  di Conselice Leggi tutto…

Energia, autonomia, democrazia

Il tema dell’energia è profondamente legato alla vita delle persone e, con le nuove possibilità  offerte dalla tecnologia, interroga e sfida il modello di sviluppo delle comunità  di ciascun territorio. Per questo motivo si intreccia naturalmente con percorsi quali quello dei Gruppi d’Acquisto Solidali (GAS) e dei Distretti di Economia Solidale (DES).

Vi sono oggi nuove prospettive di mutualità , cooperazione, solidarietà  e decentramento nell’ambito della produzione, condivisione e distribuzione dell’energia, che sono state ben colte in alcune esperienze d’oltralpe (es. Schonau, D) e nel Contratto Mondiale per l’Energia (2006).

Si tratta di un tema impegnativo, anche perché impone di confrontarsi con il mercato dell’energia cogliendo le nuove opportunità  della recente legislazione (a partire dal Decreto Bersani, 1999) riguardo alla liberalizzazione, alle possibilità  di controllo democratico della filiera, al cooperativismo energetico di auto produzione e auto consumo, all’incentivazione delle fonti rinnovabili, ed in generale riguardo alle potenzialità  che le nuove tecnologie potranno dare ai piccoli utenti per diventare soggetti attivi nella gestione del sistema elettrico, come già  succede nelle reti informatiche.

Per esempio, la liberalizzazione del mercato dell’energia (dal luglio 2007), consente la costruzione di uno scenario quanto mai interessante, in cui il cittadino ha la possibilità  di scegliere il proprio fornitore, e di sceglierlo non solo in base a calcoli esclusivamente economici, ma facendo riferimento a valori etici, solidali ed ecologici. Finalmente possiamo essere utenti attivi nella scelta delle sorgenti di approvvigionamento: è possibile cioè decidere la provenienza dell’energia elettrica in modo da appoggiare, per esempio, le produzioni da fonti rinnovabili. Inoltre è ora possibile, anche per singolo cittadino, produrre energia elettrica da pannelli fotovoltaici o da altre fonti rinnovabili ed utilizzare la rete pubblica come contenitore compensativo e distributivo: vendo quella che produco e compro quella di cui ho bisogno. E’ possibile quindi gettare uno sguardo verso un futuro di liberazione dalla dipendenza energetica (fino ad oggi prodotta in modo centralizzato con risorse fossili, non rinnovabili), rispettando al contempo i valori etici. (altro…)